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Danni da trasfusione di sangue infetto

Nel corso della propria vita potrebbe capitare di aver necessità di ricevere trasfusioni di sangue, di trasfusioni di emocomponenti (plasma, piastrine etc) o di emoderivati (prodotti medicinali derivati dal sangue). Un paziente che si sottopone a queste procedure mediche può, purtroppo incappare in uno dei più gravi rischi della sanità: ricevere una trasfusione di sangue infetto. In questo caso si parla di Danno Non Patrimoniale in quanto afferisce alla lesione dell’integrità psico-fisica della persona e non a beni che presuppongono scambi di valore. Si parla invece di Danno Patrimoniale se parliamo di spese mediche sostenute che limitano il reddito. Come per ogni altra tipologia di danno, se ci si trova nella condizione di aver ricevuto sangue infetto e di essersi conseguentemente ammalati, è possibile fare una richiesta di risarcimento danni. Le patologie più frequenti che vengono causate da trasfusioni di sangue infetto sono: l’epatite b, l’epatite c, l’HIV.

Nell’intentare una causa per risarcimento danni da sangue infetto vanno considerati molti aspetti tra i quali la responsabilità del danno che può essere ascritta a: Ministero della Salute, struttura sanitaria, casa farmaceutica. Va poi considerata la prescrizione che varia a seconda del criterio di responsabilità.

Responsabilità della Struttura Sanitaria nel danno di trasfusione di sangue infetto

La struttura sanitaria ove è stata materialmente eseguita la trasfusione infetta risponde dei danni causati ai pazienti per responsabilità contrattuale. Una struttura sanitaria deve rispondere ad obblighi base che si estendono anche al personale medico:

  1. obbligo di effettuare test sul sangue da utilizzare;
  2. obbligo di utilizzare sangue tracciabile (deve in particolare essere identificabile il donatore o il centro di provenienza);
  3. obbligo di informare il paziente di rischi e benefici tramite consenso informato.

Da parte sua, il paziente deve provare:

  1. di aver ricevuto una trasfusione (esecuzione della prestazione)
  2. il contagio della malattia
  3. l’entità del danno.

Di fronte ad una richiesta di risarcimento del danno la struttura sanitaria, per difendersi, deve provare di aver correttamente eseguito la prestazione e deve confutare il nesso di causalità. Nel caso di risarcimento del danno nei confronti della struttura sanitaria, la prescrizione è di 10 anni.

Responsabilità della casa farmaceutica nel danno per trasfusione di sangue infetto

E’ possibile chiamare in giudizio la causa farmaceutica quando la malattia infettiva è conseguenza della somministrazione di un farmaco emoderivato. In questo caso la vittima del danno può fare richiesta di risarcimento del danno direttamente a chi ha prodotto o importato il farmaco.

Trattandosi di colpa presunta, toccherà alla casa farmaceutica provare di aver adottato misure idonee ad evitare il danno. Come avviene per una rivalsa nei confronti del Ministero della Salute, il danno in questo caso è considerato extra-contrattuale e dunque la prescrizione è di cinque anni dal giorno in cui si è verificato l’illecito. Per quanto riguarda la definizione del giorno dell’illecito, la giurisprudenza è in linea con l’affermare che tale scadenza viene posta non dal giorno in cui viene effettuata la trasfusione ma dal giorno in cui il paziente percepisce la malattia ricollegandola per principio di causa/effetto alla trasfusione stessa.

Calcolo del risarcimento danni per trasfusioni infette

Nel fare una richiesta di risarcimento del danno per trasfusioni infette, le voci che dobbiamo considerare sono i danni patrimoniali (inerenti al reddito diminuito per spese mediche, ad esempio) e i danni non patrimoniali.

Questi ultimi si dividono in:

danni biologici: danno alla salute accertabile secondo parametri medici

danni morali: danni causati dalla sofferenza causata dalla malattia post-trasfusione

danno esistenziale o danno alla vita di relazione: danno causato dallo sconvolgimento delle proprie abitudini relazionali (ad esempio si perdono le relazioni sociali per timore di essere contagiosi).

Al fine di ottenere un risarcimento e di un equo indennizzo, ciascuna di queste fattispecie vanno provate e dimostrate.