Difendi i tuoi Diritti
Tel. + 39 06 39754846

Risarcimento danni Azione Legale
Richiedi informazioni o chiama + 39 06 39754846

Risarcimento danni Google: fare causa al motore di ricerca

Google è senza dubbio il motore di ricerca più utilizzato al mondo e costituisce un vero e proprio colosso che ormai occupa diverse posizioni di mercato nei più disparati settori. Un eco-sistema attraverso cui gestiamo le nostre attività quotidiane (pensiamo a Google Home per esempio) che quindi non si esaurisce nel mero “motore di ricerca” al servizio dell’utente.

Ciò che però negli ultimi tempi è divenuto “interessante” in termini legali è proprio il motore di ricerca con la proliferazione delle informazioni che possono riguardare indistintamente qualsiasi individuo. Oggi infatti, quando si cercano notizie inerenti a persone o aziende, oltre che a cose, Google rappresenta la miglior risposta in assoluto, una sorta di censimento mondiale “della qualsiasi” dal quale è spesso complicato “uscire”.

Proprio per questa sovra-esposizione informativa si è di recente sentita la necessità di inquadrare non solo Google, ma internet in generale, all’interno di normative di legge specifiche. Parliamo ad esempio di GDPR 2018, il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali in rete, nato per tutelare i dati degli utenti raccolti nei registri online che fa seguito al già esistente Diritto all’Oblio.

Il diritto all’oblio: Come richiedere a Google la cancellazione delle informazioni

Con “diritto all’oblio” si intende la garanzia della non diffondibilità, senza particolari motivi, di notizie pregiudizievoli riguardanti l’onore di una persona. Un individuo pertanto può richiedere la cancellazione, l’indicizzazione e la memorizzazione dei suoi dati personali dal motore di ricerca. Per fare un esempio pratico, non è possibile diffondere contenuti che afferiscono ai precedenti giudiziari di una persona o comunque, la loro diffusione deve essere sempre proporzionata all’importanza dell’evento e al tempo trascorso dall’accaduto.

In sostanza se un individuo ha commesso un reato in passato, ha il diritto di richiedere la cancellazione di notizie afferenti a patto che sia trascorso un tempo sufficiente dall’evento e che non sussista più interesse per la notizia in oggetto (diritto di cronaca).

Tale diritto può essere esercitato in forza della sentenza del 13 maggio 2014 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e per poterlo esercitare, Google, come anche gli altri motori di ricerca, hanno messo a disposizione degli utenti un modulo per presentare la sua richiesta. Il modulo deve essere compilato dal diretto interessato o da qualcuno autorizzato per suo conto dopo aver valutato se ci sono le condizioni necessarie alla cancellazione: possono richiedere tale rimozione le persone fisiche che ritengono che i dati oggetto di richiesta non hanno utilità pubblica oppure che i dati non siano stati autorizzati (furto di dati personali online).

La richiesta di cancellazione dei dati deve essere corroborata da documenti legali, Google potrebbe infatti richiedere tali documenti per decidere positivamente sulla procedura.  

In caso di rigetto della richiesta di Diritto all’Oblio, l’utente potrà seguire due strade: contattare i Webmaster dei siti dove sono presenti le notizie oppure riferirsi al Garante della Privacy. In entrambi i casi è utile affidarsi ad un consulente legale soprattutto perché, se le due strade dovessero dare esito negativo, sarà necessario ricorrere al Tribunale, provando la via della causa civile. Fare causa a Google non è di certo cosa semplice, soprattutto per i privati cittadini anche se, la giurisprudenza inizia ad essere particolarmente “propensa” nei riguardi degli utenti che hanno citato in giudizio il motore di ricerca, con molte cause terminate con il risarcimento del danno per danneggiamento dell’onore della persona.